L'anno dell'Italia, vetrina di cultura e creatività

Il 2006 sarà l'Anno dell'Italia in Cina. Lo ha annunciato ufficialmente il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della sua visita di Stato (4-9 dicembre 2004). Il 6 dicembre 2004 il Ministro degli Esteri italiano on. Gianfranco Fini e il Ministro della Cultura cinese sig. Sun Jiazheng hanno firmato un memorandum d'intesa su Italia in Cina 2006, una rassegna che dovrà prevedere una serie di eventi "eminentemente, ma non soltanto, di natura culturale".Nel memorandum vengono citati: arti visive (incluse architettura e design), storia, scienza e tecnologia, artigianato artistico, danza, teatro, musica, cinema, fotografia, moda, sport, tradizioni popolari e festival, seminari e simposi, festival culinari e altre manifestazioni.È il "primo grande appuntamento che abbiamo", ha sottolineato il Presidente Ciampi, è il traguardo di medio termine per consolidare la credibilità del Sistema Italia.L'anno dell'Italia in Cina sarà la vetrina della nostra creatività, una straordinaria opportunità per promuovere il made in Italy e per attrarre flussi turistici e investimenti.Farnesina, Ministero del Beni Culturali, Ministero delle Attività Produttive, ICE, ENIT, Confindustria, sistema camerale, enti fieristici, aziende e consorzi privati, distretti industriali, banche, fondazioni, regioni, province e comuni, città gemellate e molti altri attori potranno offrire e vedere valorizzato il proprio contributo.Italia in Cina 2006 dovrà proporre e armonizzare gli infiniti volti del nostro Paese, suscitare emozioni, fondere economia e cultura, proiettare l'immagine di una civiltà millenaria lanciata nel futuro.Italia in Cina 2006 dovrà dimostrare che la tecnologia di oggi è frutto di una storia antica, che tra Leonardo da Vinci e la Ferrari cìè un lungo cammino d'ingegno e passione, che il made in Italy non è solo un marchio d'origine, ma è un'arte di fare, che viene da lontanoGabriele MenegattiAmbasciatore d'Italia in Cina