Sars: chi influenza l’allarmismo influenza?

Con l’arrivo dell’autunno si ricomincia a parlare di Sars. A soffiare sulle braci sopite è nientemeno che l’Organizzazione mondiale per la sanità, che non esclude recrudescenze della temibile influenza anche in Europa. Ed è già polemica e disinformazione: vaccinarsi oppure no?
In realtà il vaccino non è in grado di fermare la Sars, diciamo che se una persona si è vaccinata e presenta sintomi di influenza con febbre alta persistente è più semplice per i medici diagnosticare tempestivamente una Sars, andando per esclusione.

Più del 54% degli intervistati sul tema però, stando ai dati forniti da Swg, è propenso a vaccinarsi. Il 24% di essi pensa così di poter sfuggire ad un possibile contagio da Sars. Ancora una volta disinformazione e allarmismo.

In realtà solo per il 20% della popolazione il vaccino è realmente utile: gli anziani, gli immunodepressi, le persone con problemi respiratori e i diabetici, ai quali il vaccino può effettivamente evitare pericolose conseguenze.

Si teme in realtà che le strutture sanitarie non reggano ad una abnorme domanda di ospedalizzazione, che i centralini si intasino di chiamate per normalissime influenze particolarmente virulente che vengono scambiate per Sars.

C’è poi da chiedersi come mai il prezzo dei vaccini in Italia abbia raggiunto vette così stratosferiche. Qualcuno afferma che sia per creare un deterrente all’acquisto, ma la motivazione risulta alquanto nebbiosa, ed alcuni dati fanno pensare: Nelle farmacie italiane, secondo le stime del Movimento Consumatori, il prezzo del vaccino sfiora gli 11,90 euro, ma il prezzo reale è 23,80, se si considera che il medicinale deve essere somministrato due volte a distanza di un mese. Come mai in Francia costa solo 6,28 euro? Il ministro Sirchia si difende dicendo “controlleremo… del resto il vaccino viene posto in commercio a un prezzo libero...”.
Esperti e professori da ogni parte d’Europa lanciano segnali contradditori e smentite un giorno dopo l’altro: “Oltre alla Sars arriva anche l’australiana!” – “No, non è vero arriverà la russa!”.
La verità e che ogni autunno arrivano influenze di tutti i tipi, e le persone a rischio fanno bene a vaccinarsi. Ma la Sars è psicologicamente più temibile, ed allora ecco spuntare ogni sorta di “diceria dell’untore” e articoli e servizi giornalistici tendenziosi sorretti da ben pochi fondamenti scientifici. In realtà il rischio di prendersi la Sars andando a mangiare la sera in un un ristorante cinese è estremamente remoto, e pari a quello di prendersela in autobus andando al lavoro o semplicemente camminando per la strada.