Chen Zhen al PAC

Il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano apre il 2003 con una mostra dedicata all'artista cinese Chen Zhen, a due anni dalla sua prematura scomparsa avvenuta a Parigi il 13 dicembre 2000. La mostra, prima tappa della nuova programmazione curata per il PAC da Jean-Hubert Martin, critico e storico dell'arte esperto di culture extraeuropee, nonché attuale direttore del Museum Kunst Palast di Düsseldorf, consiste in circa 70 opere fra installazioni e disegni, provenienti da collezioni private italiane e straniere, e dagli eredi dell'artista, che verranno esposte al pubblico dal 28 febbraio al 18 maggio 2003.

Nato a Shanghai nel 1955, Chen Zhen è considerato a ragione uno dei protagonisti del nostro tempo, che ha fatto della sua opera un esempio di pluralismo nell'arte, condensando nella nozione di 'transesperienza' il fulcro del suo lavoro. Formatosi nel periodo della Rivoluzione Culturale Cinese, Chen Zhen ha vissuto e lavorato fra Shanghai, New York e Parigi, città nella quale si è trasferito dal 1986, muovendosi sempre, senza barriere, tra il pensiero orientale e quello occidentale, nell'ottica della sintesi piuttosto che in quella della scelta e delle rigide classificazioni. Il suo linguaggio artistico, che affronta molte questioni, dalla politica internazionale alla vita in sé, lo ha condotto a cercare una sintesi visiva della sua arte dove fosse riconoscibile, innanzitutto da un punto di vista estetico, il bisogno di farsi comprendere in un mondo dalle prospettive diverse da quelle che lo avevano circondato e cresciuto, di mescolare il sapore della sua Cina con i paesi che andava conoscendo. Un progetto che Chen Zhen ha sempre portato in giro per il mondo. Proprio per questo Chen Zhen, inizialmente orientato sulla pittura, si è concentrato successivamente su installazioni di grandi e medie dimensioni, cominciando ad assemblare oggetti tratti dalla vita comune come letti, seggiole, tavoli, vasi da notte, culle e materassi, allestiti in composizioni che li privano della loro originaria funzione. Chen Zhen ha spesso condotto progetti in luoghi e contesti atipici, coinvolgendo direttamente le popolazioni locali: con i bambini di Salvador de Bahia, nei quartieri neri poveri di Houston o con gli shakers del Maine. Al centro della sua ricerca anche l'indagine sul diverso approccio alla medicina in oriente e occidente che emerge in alcune opere incentrate sulla figura del corpo umano e degli organi interni.
In particolare, fra le opere in mostra, saranno esposte alcune grandi installazioni ricche di fascino realizzate fra il 1991 e il 2000 con tavoli, sedie, polistirolo, ventilatori, registratori di cassa, tessuti e candele colorate, come Obsession of Longevity, 1995; Un-interrupted Voice, 1998; Human Tower, 1999; Zen Garden, 2000; Lumière innocente, 2000.

Fra le più importanti esposizioni internazionali di Chen Zhen vanno ricordate: The New Museum of Contemporary Art, New York, 1994; Center for Contemporary Art, Kitakyushu, Giappone, 1997; Guggenheim Museum Soho, New York, 1998; Biennale di Venezia, 1999; Ludwig Museum, Colonia, 1999; GAM, Torino, 2000; Serpentine Gallery, Londra, 2001; Institute of Contemporary Art, Boston, 2002; PS1, New York, 2003.
La mostra nasce da una collaborazione fra il PAC di Milano, il CCC di Tours e il Westfälisches Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte di Münster.

Durante la mostra il PAC organizza, proseguendo con il progetto di promozione dell'arte contemporanea finalizzato a raggiungere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, Il volo del dragouna serie di attività didattiche per bambini e ragazzi, visite guidate per il pubblico, gruppi e scolaresche e Appuntamenti contemporanei
:visite ad atelier di artisti e a gallerie d'arte contemporanea milanesi, incontri al PAC e visite guidate alla mostra. Catalogo a cura della casa editrice Gli Ori.


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